Lordpoison

Sin da quando ero piccolo sentivo la differenza tra me e gli altri bambini: c’era chi voleva diventare astronauta chi calciatore o scienziato, mentre io mi sentivo vuoto, senza sogni.

Ancora oggi non riesco a spiegarmelo, ma è come se tutto quel senso di mancanza provato dai miei genitori si fosse automaticamente proiettato su di me.
Quella fame, quella cazzo di voglia di rivalsa che che possono affrontare due giovani emigrati dal Sud verso il Nord Italia, con la sola speranza di ottenere dalla vita quello che non hanno mai potuto avere…

Ero un bambino solitario che non faceva altro che disegnare…

I miei compagni uscivano e giocavano insieme, mentre io mi rinchiudevo nell’ufficio di mia madre e tracciavo linee e contorni che poi riempivo di colori.
Era il mio modo di comunicare. Ero io.

Più disegnavo e più sentivo il bisogno di spingermi oltre, di sfidare me stesso, di creare qualcosa che fosse esclusivamente creato da me.
Volevo l’indipendenza che i miei genitori si guadagnarono con coraggio e determinazione.

All’età di 17 anni iniziai a dare importanza all’abbigliamento.
Osservavo con occhio critico i capi che si nascondevano dietro le vetrine dei negozi, ma nessuno riusciva mai a lasciarmi senza parole.

Il 27 aprile 2017 scattai una foto a quello che diventò il regalo di compleanno di mio fratello: un giacchetto in jeans firmato Levi’s, su cui decisi di disegnare un serpente con una bella scritta. Era un giacchetto estremamente semplice e per nessun motivo ricercato, ma ricordo ancora la lo stupore nello sguardo di mio fratello.

Da quello sguardo cominciò tutto. Avevo trovato la mia strada.


LORD POISON
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